Melior de cinere surgo racconta una Catania pervasa da una devozione straordinaria, una città travolta da tante avversità, forse piegata dalle stesse, ma mai spezzata.
Nel titolo del film si cita la celebre iscrizione riportata sulla Porta Ferdinandea che sintetizza pienamente lo spirito fiero di una popolazione che ha imparato a rinascere dalle proprie ceneri come una fenice.
Leonardo è un giornalista televisivo romano di adozione ma nato a Catania, il quale ritroverà le proprie radici grazie ad un servizio da realizzare attorno ai preparativi per la festa di Sant’Agata.
In modo inaspettato si trova catapultato a documentare anche un evento devastante e non preventivato: il terremoto che ha colpito i Comuni di Zafferana Etnea nel Dicembre 2018. Raccoglie testimonianze di disperazione, rassegnazione tra la gente ma anche e soprattutto un sentimento di orgoglio, una fierezza ed una voglia di “ricominciare tutto d’accapo” tipiche del popolo siciliano.
I ricordi legati ad un evento di cui ha sempre sentito parlare, riaffioreranno con prepotente intensità proprio quando sarà chiamato ad osservare e ascoltare i “devoti” per lavoro, trovandosi completamente immerso in un contesto di grande impatto emotivo.
Il conflitto tra l’istinto di volersi calare il più possibile in un contesto cui sente di appartenere e la ragione che lo riporta invece a pensare che si tratta solo di lavoro.
Leonardo capirà cosa spinge i devoti di Sant’Agata a portare il peso dei ceri, i siciliani a resistere e ricominciare dove il sisma ha lasciato macerie, i catanesi ad amare un vulcano invece di averne paura?